Nel nuovo mondo

Il mezzo secolo scarso nel quale la sede dell’Ordine rimase negli Stati Uniti (1913-1962), impresse una profonda evoluzione nell’OSJ, poiché in mancanza di un ceto aristocratico americano, per potersi espandere dovette necessariamente attingere ai rappresentanti illustri di una società democratica e capitalistica quale quella statunitense. A principi, duchi e marchesi si sostituirono così diplomatici, imprenditori, banchieri e uomini di lettere: la nobiltà dell’intelletto e dell’animo affiancò quella dei lombi, la meritocrazia s’impose sull’aristocrazia.

L’intermezzo americano comportò anche un notevole mutamento nella religiosità dell’Ordine, poiché accrebbe la percentuale dei membri protestanti, che nel 1959 rappresentavano ben il 57%, rispetto al 34% dei cattolici, all’8% degli ortodossi e l’1% di altre confessioni cristiane.

Il 3 gennaio del 1911, l’emanazione americana dell’antico Ordine ottenne la registrazione nello Stato del New Jersey quale “Gran Priorato Americano OSJ” con atto autenticato dal sigillo di Stato e firmato dal segretario di Stato F. Knox a nome del presidente William Howard Taft. Lo stesso anno ricevette un certificato d’incorporazione di Stato nel Delaware, dove l’istituzione fu registrata quale Gran Priorato Americano (Cavalieri di Malta) e infine Il 17 maggio 1912 il gran priorato americano si dotò di una nuova costituzione, composta di 21 articoli e firmata da William Sohyer Briant quale presidente e da William B. Stites come segretario. Redatta in forma tipicamente americana per poter essere approvata dal governo degli Stati Uniti, essa non piacque al granduca Michajlovič ed ai membri russi, i quali temettero che una prolungata permanenza dell’Ordine oltreoceano potesse snaturare gli antichi costumi e regole.

Un rigido esponente dell’Ancien Régime quale il granduca Aleksandr Michajlovič Romanov non poteva certo apprezzare tante democratiche innovazioni e anche quando nel 1920 si trasferì in Francia, non cessò di perorare continuamente il rimpatrio della sede dell’Ordine in Europa, come testimoniato dalla figlia, la principessa Irina di Russia, poiché egli constatò una “sfortunata alterazione” dell’Ordine nel clima americano.

Nonostante tutto, negli Stati Uniti l’Ordine registrò sempre maggiori adesioni, ma sfortunatamente i timori del granduca non erano del tutto infondati e le difficoltà dell’Ordine si accentuarono dopo la sua morte, con l’ingresso in scena di Charles Louis Thourot Pichel.

Alla morte del granduca nel 1933 seguì un interregno di 29 anni, durante il quale l’Ordine fu governato da luogotenenti gran maestri. Gli archivi inizialmente conservati a Dover, nel Delaware, furono in seguito trasferiti a Schicksinny in Pennsylvania, ma il governo continuò a risiedere a New York.

Per tutto quel periodo, il legittimo desiderio dei membri dell’Ordine di garantire il gran magistero ai discendenti di aristocratiche famiglie, fece sì che i capi dell’Ordine fossero dei residenti in Europa, ma che per facilitare le operazioni di governo concessero ampie procure ai gran cancellieri in America, con riserva di revoca se non fossero stati presentati loro regolari rapporti amministrativi e finanziari.

Una simile prassi funzionò egregiamente durante il gran cancellierato di Harry J. Bowen (1928-1939), Juan Gomez (1939-1941) ed Edward Clark (1941-1949), ma mostrò le proprie carenze quando divenne gran cancelliere un uomo ambizioso quale Charles T. Pichel (1949-1962). Sarebbe però ingiusto definire infausto il lungo cancellierato di Pichel, poiché fu proprio in quel periodo che l’OSJ conobbe la sua massima espansione. Fu infatti negli anni ’50 che l’Ordine iniziò a diffondersi in Australia, Canada e nuovamente in Europa.

Grazie alle numerose affiliazioni nel 1959 ripresero vita i  priorati di Francia, Svizzera e Germania, mentre un gruppo si formò a Malta. Nel 1960 l’Ordine poteva contare su 3 gran priorati: America, Canada ed Europa e numerosi priorati: Minnesota, Pennsylvania, New York, New England, Pacifico, Potomac, Sud America (Lima) nel Nuovo Mondo e Francia, Germania, Italia e Svizzera sul Vecchio Continente.

Dal 12 gennaio al 15 maggio 1959, Pichel (allora favorevole ad una espansione in Europa) insistette ben quattro volte con il conte Guy Jouveau du Breuil affinché proponesse un personaggio aristocratico degno d’assumere il gran magistero dell’Ordine considerate le già preannunciate dimissioni di Graf von Zeppelin. Consigliato in questo dai principi Irina di Russia e Felix Joussoupoff, du Breuil indicò il col. Paul Julien Granier de Cassagnac (1880-1966).

La Principessa Irina di Russia

Deputato del dipartimento del Gers, Paul Julien Granier de Cassagnac era appartenente ad un’antica famiglia risalente alle crociate. Essa conservava potenti legami con la famiglia reale di Spagna, poiché il colonnello era il figlioccio della regina Isabella II e lo stesso re Alfonso XIII soggiornò varie volte al castello di Couloumé, dimora dei de Cassagnac.

Approvando la candidatura, il 7 luglio 1960 il consiglio sovrano dell’Ordine elesse Paul Julien Granier de Cassagnac quale nuovo luogotenente gran maestro dell’OSJ. Su richiesta dello stesso consiglio, la nomina fu attestata dal giudice di pace del distretto di Fairmount (USA).

I de Cassagnac sono una stirpe di gentiluomini d’antico rango, per i quali l’onore non ha prezzo; Paul Julien, il fratello Guy e il loro padre Paul, anch’esso deputato del Gers, nella loro esistenza collezionarono un centinaio di duelli, tutti vittoriosi, e quando Paul Julien vinse l’ultimo, aveva 75 anni. Un simile uomo mai avrebbe acconsentito a farsi manipolare da Pichel.

L’armonia tra il nuovo luogotenente gran maestro e il gran cancelliere durò meno di due anni. In quel breve lasso di tempo Charles Thourot Pichel si dichiarò soddisfatto, innanzi al consiglio, dei preziosi servigi resi all’Ordine dal de Cassagnac; tanto da proporgli, in virtù delle sue ascendenze, la candidatura a gran maestro. Paul Julien de Cassagnac godeva del pieno appoggio dei due conti du Breuil e di quello ancora più influente dei principi Irina di Russia e Felix Jousoupoff. La nomina a gran maestro fu quindi approvata dal consiglio americano nell’agosto del 1961 e ratificata in seguito dal gran priorato d’Europa.